ESPORTARE IN RUSSIA: CONDIZIONI CONTRATTUALI E CERTIFICAZIONI

Molte aziende già operano in Russia attraverso intermediari (agenti e distributori) oppure direttamente, fornendo in maniera continuativa beni e servizi o attraverso mere vendite occasionali.

La Russia, alleata nella cooperazione economica con il Brasile, l’India e la Cina (BRIC), è uno dei mercati più interessanti, destinato ad espandersi ulteriormente nei prossimi decenni, in particolare nei settori in cui le imprese italiane risultano più competitive, quali l’industria meccanica e manifatturiera, l’energia, l’edilizia, i servizi di progettazione ed ingegneria (trasporti; impianti sportivi; restauri di conservazione e recupero artistico; design e arredo; ricerca e innovazione nei progetti industriali).

Spesso le imprese italiane si vedono sottoporre dai rispettivi partners russi, anche a fronte di proprie bozze proposte, un modello di contratto bilingue (russo/inglese). Nella maggior parte dei casi sarà necessario rinegoziare le condizioni andando ad apportare revisioni alle clausole eccessivamente gravose. Al fine di rilevare le criticità presenti nel testo che verrà sottoposto alle aziende italiane dagli acquirenti russi, occorre innanzitutto porsi una serie di domande, così da circoscrivere gli elementi essenziali e imprescindibili dell’accordo.

Nell'ipotesi in cui tali previsioni non vengano formalizzate in un accordo scritto, le Parti demandano alle norme di diritto internazionale privato l'individuazione della legge applicabile e del foro competente, con esiti piuttosto incerti e non sempre funzionali a una più rapida ed efficace risoluzione delle questioni insorte.

Va precisato, in ogni caso, che la Russia ha aderito alla Convenzione di Vienna del 1980 e ha adottato le regole internazionali dei termini “Incoterms”, nonché i principi UNIDROIT dei contratti commerciali. Allo scopo di evitare l'instaurarsi di un contenzioso in un Paese che non risulta terzo rispetto a entrambe le Parti, si suggerisce di inserire una clausola arbitrale radicata in Italia o in un Paese terzo. Potrebbe risultare infruttuoso anche il recupero crediti emesso al di fuori della Russia (per esempio la società debitrice è nel frattempo stata liquidata o è fallita), con la conseguenza che il credito della società italiana non venga riconosciuto.

La miglior prevenzione resta, dunque, la redazione di un contratto nella quale siano espressamente pattuite forme di pagamento sicure.

Ulteriore aspetto rilevante che concerne le esportazioni in Russia è rappresentato dalle certificazioni: la maggior parte dei prodotti può essere sdoganata solo se provvisti di idonea certificazione, tra le quali va menzionato il GOST, rilasciato da un ufficio certificazioni accreditato dal Gosstandart, vale a dire l’ente pubblico di controllo degli standard qualitativi dell’import/export.

Tale certificazione è stata introdotta al fine di proteggere la salute dei cittadini e certifica la conformità dei prodotti agli standard.

Il-Gosstandart ha predisposto un elenco di prodotti assoggettati per legge alla certificazione obbligatoria, tra cui i seguenti:

  • Prodotti destinati alla persona: abbigliamento e calzature
  • Prodotti dell'industria meccanica
  • Prodotti elettrici, elettronici; strumenti di controllo e misurazione
  • Attrezzature mediche
  • Prodotti agricoli e alimentari
  • Prodotti dell'industria leggera
  • Prodotti di lavorazione delle materie prime e legno
  • Imballaggi
  • Prodotti pirotecnici
  • Preparati veterinari biologici.

La certificazione è oggetto di controllo insieme dall'Ente Federale per la Regolamentazione Tecnica e la Metrologia e dal Servizio Federale della Dogana della Russia: tali enti hanno la facoltà eventualmente anche di sequestrare le merci sprovviste di certificato.

Al fine di ottenere la certificazione, si deve individuare l’interlocutore appropriato, produrre la documentazione necessaria, sottoporre ove richiesto il prodotto ad analisi e prove presso laboratori accreditati dal Gosstandart, accogliere visite ispettive, conseguire eventuali autorizzazioni, ad esempio di tipo igienico-sanitario.

Per quanto riguarda i soggetti deputati al rilascio della certificazione GOST R, si consiglia di mettersi in contatto direttamente con le autorità competenti russe o di rivolgersi a rappresentanti autorizzati sul territorio italiano.

I certificati di idoneità del GOST R sono emessi dagli enti di certificazione accreditati da Rostekhregulirovaniye (enti, laboratori, centri di taratura, tra i quali il TEST di San Pietroburgo). Le certificazioni sono richieste sia al momento dell’arrivo della merce in dogana, quando il funzionario verifica se il codice doganale col quale la merce viene importata è soggetta alla certificazione, sia in occasione dei controlli effettuati direttamente sul mercato da parte delle competenti autorità russe. L'emissione del certificato avviene a seguito di valutazione tecnica delle merci, visite ispettive presso il produttore, campionamenti, analisi e prove presso laboratori accreditati, in determinate ipotesi anche di una verifica del sistema di gestione di qualità. L'ente di certificazione potrà imporre anche obblighi di informativa e di etichettatura del prodotto. Va, inoltre, tenuto presente che - a seconda del volume di esportazione - esistono tipologie di certificati di idoneità per la singola spedizione o per la produzione in serie: in quest'ultimo caso il certificato mantiene la propria validità, a seconda della tipologia di prodotto, per un arco temporale compreso tra i 12 mesi e i 3 anni.

Fonte: Newsmercati